Un frutto apprezzato fin dall’antichità, in particolare dagli antichi Greci e Romani e immancabile nella tavola di Settembre. Non si tratta solo di un simbolo dell’autunno, è anche un frutto pieno di virtù.
La vite (Vitis vinifera) è una pianta arborea rampicante appartenente alla famiglia delle Vitaceae. Molto robusta e tenace ha notevoli capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali e climatiche. Il frutto della vite è l’uva formata da un grappolo di diversa taglia, forma e colore, chiaro (giallo, giallo-dorato o verde) nell’uva bianca, o di colore scuro (rosa, viola o nero) nell’uva nera.
La classificazione dell’uva è data dalle sostanze coloranti presenti nella buccia (uva bianca o nera) e dal suo utilizzo, quella da tavola (Cardinale, Italia, Regina, ecc.), quella per il vino (Sangiovese, Barbera, Prosecco, ecc.) e quella per l’essiccazione.
Grazie alla sua capacità di adattamento, la vite si è ampiamente diffusa in molti paesi del mondo, in particolare nei luoghi a clima temperato. In Italia, la viticoltura ha origini antiche, non a caso l’antico nome dell’Italia era Enotria (terra del vino), dal nome degli Enotri, abitanti dell’attuale Basilicata, che fin da 500 anni prima di Cristo avevano sviluppato e perfezionato le tecniche di viticoltura, vinificazione e conservazione del vino.
L’uva è ricchissima di proprietà: oltre ad essere energetica con circa 60 calorie per 100 grammi, contiene proteine, pochissimi grassi, fibre, calcio, ferro, magnesio, fosforo ed una buona concentrazione di potassio. Contiene carotenoidi, vitamine A, B (B1 e B6), C e Acido Folico (Folacina). Un componente importante dell’uva, contenuto nella buccia, è il Resveratrolo, un nutriente dalle molteplici proprietà benefiche, antiossidanti, antinfiammatorie, antibatteriche, diuretiche e antifungine. La buccia contiene anche flavonoidi, antociani e antiossidanti di varia natura, maggiormente presenti nell’uva scura.
La civiltà mediterranea ed europea è strettamente legata a una delle sue piante più antiche, la vite, ed al suo frutto, l’uva. Furono proprio i Greci a sviluppare la viticoltura e la vitivinicoltura in Europa e portarla in Italia; gli Etruschi appresero quest’arte e la trasmisero ai Romani.
Nella mitologia greca arcaica, Dioniso è una delle divinità più strettamente legate alla terra, al ciclo vitale, all’energia naturale. In questa fase è il dio della vite e dell’uva, ed è una presenza benefica, addirittura indispensabile per il progredire della civiltà; solo successivamente verrà indicato anche come dio del vino, dell’estasi, della frenesia e come il suo corrispettivo romano Bacco, la sua figura inizierà a presentare luci e ombre, tanto che diverrà un personaggio chiave per l’evolversi del pensiero filosofico, da Nietzsche a Hegel.
Oltre ad utilizzare il suo nettare pregiato, il vino, oppure il suo succo, l’uva può essere utilizzata con i suoi frutti sia nelle preparazioni dolci che in quelle salate. Ecco una ricetta per un contorno semplice e gustoso che vede protagonista l’uva: Rucola, uva e mirtilli con emulsione.
INGREDIENTI – biologici da filiera etica-olistica:
• 200 gr. di uva bianca e 200 gr. di uva nera
• 150 gr. di mirtilli
• Rucola
• Pane di segale
• 20 noci
Per l’emulsione:
• 200 gr. di uva bianca
• 4 cucchiai d’olio
• 1 limone
• Sale e pepe qb.
“Preparare subito il condimento frullando l’uva bianca e passandola al colino per poi emulsionarla con olio, succo di limone, sale e pepe. Lasciare insaporire. Tagliare a dadini il pane di segale e tostarlo in padella o nel forno con un filo d’olio. Lavare l’uva bianca e nera, i mirtilli e la rucola, rompere le noci. Mescolare il tutto, condire con l’emulsione e aggiungere i dadini di pane”.